Nei pazienti obesi, il sovraccarico su articolazioni come anche, ginocchia e piedi può peggiorare la situazione dell
’artrosi, una condizione che provoca
dolore e rigidità nel colpire le cartilagini e i tessuti collegati.
L'artrosi articolare nei pazienti obesi viene gestita con una serie di
trattamenti tra loro integrati come
la riduzione del peso, la fisioterapia, il trattamento farmacologico, la terapia occupazionale e - nei casi più gravi - ricorrendo all
’intervento chirurgico.
La riduzione del peso
E’ una delle soluzioni più importanti per trattare l'artrosi articolare nei pazienti obesi.
Una dieta equilibrata e l'esercizio fisico regolare aiutano a ridurre il peso e a ridurre di conseguenza la pressione sulle articolazioni.
La fisioterapia
Permette di migliorare la mobilità articolare e a contenere il dolore. Gli esercizi di
rafforzamento muscolare aiutano a sostenere le articolazioni e a migliorare la postura.
il trattamento farmacologico
I farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) sono spesso utilizzati per trattare il dolore e l'infiammazione associati all'artrosi. Tuttavia, i pazienti obesi sono spesso più sensibili agli effetti collaterali di questi farmaci, quindi è importante valutare le opzioni più indicate per il caso specifico.
La terapia occupazionale
E’ un
trattamento riabilitativo nel quale si ha coinvolgimento fisico e psicologico del paziente. Il terapista occupazionale segue il paziente nell'identificare i comportamenti quotidiani che peggiorano l'artrosi e gli dà indicazioni sulle tecniche alternative per ridurre il dolore e la pressione sulle articolazioni, oltre a mantenere le competenze della vita quotidiana. Questo tipo di terapia in generale ha lo
scopo di
supportare l’adattamento fisico, psicologico e sociale per migliorare la qualità di vita nel suo insieme.
L’intervento chirurgico
In casi gravi di artrosi, può diventare necessario un intervento chirurgico
per riparare o sostituire l'articolazione danneggiata. Va tenuto presente però che i pazienti obesi rischiano di avere maggiori complicazioni post-operatorie e un tempo di recupero più lungo nel post-intervento rispetto ai pazienti normopeso.
Come interagiscono gli Ortopedici e gli Specialisti per il trattamento della grave obesità
L’obesità è causa di una serie di disturbi a breve e lungo termine tra cui
difficoltà motorie, aumento del rischio di malattie metaboliche
(diabete mellito di tipo 2,
dislipidemie ecc),
ipertensione arteriosa, cardiovascolari (
infarto,
ictus), respiratorie (
sindrome dell’apnea notturna) e di alcuni tipi di tumore, oltre al disagio psicologico.
► Per approfondire quali sono i disturbi del sonno e come si diagnosticano leggi anche Polisonnografia: l'esame per i disturbi della reaspirazione e del sonno
Gli Ortopedici e gli Specialisti del Centro per la cura della grave obesità di ICLAS e dell'Ambulatorio per la valutazione per la Chirurgia bariatrica di Villa Serena interagiscono facilitando il percorso dei pazienti che devono affrontare conseguenze e patologie ortopediche:
►
gli Ortopedici sono interpellati richiedendo la consulenza per valutazione della sospetta patologia riguardante il quadro ortopedico;
► attaverso
l'intervento dietologico-dietistico richiesto dagli Ortopedici si mira a ridurre il peso del paziente prima di sottoporlo ad eventuale intervento e così facendo si ha la riduzione del rischio operatorio (obesità II con patologie associate o III grado) oltre che una migliore riabilitazione post-intervento.
Chi è affetto da grave obesità
presenta solitamente
difficoltà motorie oltre a dolori alla schiena, alle anche e alle ginocchia soprattutto legate al carico aumentato sulle articolazioni, che può causare
l’usura delle cartilagini articolari e da qui generare una componente infiammatoria. Le difficoltà motorie, inoltre, si associano al dolore intenso che non permette la giusta mobilità.
Il peso grava sui tessuti muscolo-scheletrici rendendoli più fragili e - anche in caso di fratture - ci potrebbero essere complicazioni da non sottovalutare.
I pazienti vengono seguiti congiuntamente anche
nel post-intervento per far si che si continui con il calo ponderale o si mantengano i risultati raggiunti proprio per evitare la necessità di un re-intervento.
La sola riduzione del peso, dunque, del carico sulle articolazioni può migliorare la sintomatologia e allontanare l’eventualità di interventi chirurgici come quello della protesi al ginocchio.
Possono esserci casi in cui il paziente con la sola dieta non è in grado di perdere peso e si potrebbe prospettare un intervento di
Chirurgia bariatrica per migliorare il quadro e poter permettere in un secondo momento di affrontare un eventuale intervento di chirurgia ortopedica.