Patologie Tumore naso I tumori che insorgono nel naso, nella cavità nasale e nei seni paranasali sono rari, circa l’1% di tutti i tumori. Sono classificati in 4 istotipi principali: carcinoma a cellule squamose, la forma più comune, carcinoma indifferenziato e neuroendocrino a piccole cellule, raro e aggressivo, adenocarcinoma e carcinomi delle ghiandole salivari minori, estesioneuroblastoma o neuroblastoma olfattivo. Possono insorgere anche linfomi, sarcomi, melanomi, carcinomi indifferenziati o patologie benigne come polipi nasali o papillomi. Origine Il principale fattore di rischio è l’inalazione di polveri prodotte durante la lavorazione di legno, pelle, farina, tessuti, nichel e cromo. Altri fattori di rischio possono essere: il fumo di sigaretta, alcuni ceppi di Papilloma virus e la radioterapia per il retinoblastoma, una forma ereditaria di tumore oculare dell’età pediatrica. Tra i fattori sospetti alcuni prodotti chimici come le colle, la formaldeide e i solventi organici. Come si manifesta I sintomi dei tumori nasali e dei seni paranasali possono essere vari e generici: congestione nasale persistente di una o entrambe le narici, emorragia nasale costante, muco o pus dal naso, dolore intorno agli occhi, sporgenza anomala di un bulbo oculare, diminuzione dell'olfatto, lacrimazione persistente, visione doppia o calo della vista, cefalea insolita, formazione di masse nel naso o nel palato, difficoltà nell'aprire la bocca, dolore o sensazione di compressione alle orecchie, linfonodi del collo ingrossati, disturbi dentali o in altre parti del viso senza spiegazione. Come si accerta Per la diagnosi sono essenziali la storia clinica del paziente e l’endoscopia nasale, esame mininvasivo che permette di visualizzare, in tempo reale, le cavità nasali fino alla laringe. In presenza di un sospetto diagnostico è necessario effettuare una Radiografia per valutare lo stato dei seni paranasali e individuare eventuali ostruzioni, una Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) o la Risonanza Magnetica (RM), e talvolta anche la Tomografia a Emissione di Positroni (PET). Successivamente, viene eseguita una biopsia per prelevare un campione di tessuto da analizzare al microscopio. Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.