In genere, si procede con una risonanza cardiaca nel momento in cui altri esami diagnostici non hanno consentito al medico di giungere a una diagnosi certa. Come abbiamo visto, non ci sono controindicazioni particolari per la salute dell’organismo, ma, dal momento che la tecnica prevede la generazione di campi magnetici, una risonanza magnetica nucleare cardiaca
non è indicata per pazienti con:
- Pacemaker e defibrillatori
- Impianti metallici di qualsiasi tipo (valvole, viti, protesi all’orecchio interno, ecc.)
- Grave insufficienza cardiaca o renale (con mezzo di contrasto)
- Allergia al mezzo di contrasto emersa in precedenza
- Altre allergie a farmaci particolari
Per prudenza, è sconsigliata anche per le
donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento: sebbene non esista una controindicazione assoluta in questo caso, non sono però del tutto noti gli effetti di una risonanza magnetica cardiaca sul feto o sul bambino. Naturalmente, il tecnico richiederà al paziente di non indossare eventuali orecchini, piercing o altri elementi metallici che hanno la possibilità di essere rimossi.
Una nota particolare richiede la
RM cardiaca da stress farmacologico, che non deve avere luogo se il paziente ha subito un infarto acuto da meno di 3 giorni oppure soffre di:
- Angina instabile
- Ipertensione arteriosa
- Frequenti aritmie ventricolari
- Blocco atrioventricolare di grado superiore a II
- Stenosi valvolare grave
- Insufficienza cerebrovascolare grave
- Morbo di Parkinson avanzato
Poiché la selezione del farmaco stressante dipende anche da queste informazioni, il paziente è tenuto a segnalare se soffre di
BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) oppure
asma bronchiale. Se il paziente risulta allergico ad alcuni tipi di sostanze, è possibile in alcuni casi procedere comunque con l’esame dopo l’assunzione di farmaci desensibilizzanti qualche giorno prima.
Se invece soffre di
claustrofobia, diverse sono le soluzioni a seconda della gravità del disturbo. Se si tratta di claustrofobia severa e conclamata, la procedura può essere effettuata con il
supporto di un macchinario aperto, presente nelle strutture specializzate all’avanguardia. Se invece il paziente manifesta un disagio passeggero e più gestibile, a volte legato al forte rumore tipico dell’apparecchiatura, è possibile concordare una
leggera sedazione prima dell’esame, nonché ricorrere ad alcuni “trucchi” per tenere sotto controllo il proprio stato emotivo:
- Utilizzare cuffie o tappi insonorizzanti
- Tenere gli occhi chiusi ed eventualmente coprirli con un piccolo panno
- Interpellare il tecnico di radiologia, sempre presente e a disposizione
Dal momento che la risonanza magnetica cardiaca si focalizza sul cuore, il motore della vita del nostro corpo, e per sua natura potrebbe generare agitazione nel paziente, è bene rivolgersi a équipe di esperti competenti che possano anche contare sulle tecnologie più avanzate.