La correzione dell’ipermetropia non presuppone un approccio valido per tutti i soggetti. Al contrario, le scelte del medico
si basano sulla situazione specifica del paziente e sullo stato del disturbo, evidenziato dai sintomi e dai dati ottenuti tramite gli esami diagnostici.
Nel caso di pazienti in età infantile che presentano un’ipermetropia moderata e manifestano quindi segni come difficoltà nella lettura e nella concentrazione, il metodo correttivo più comune è l’applicazione di
occhiali o lenti a contatto convergenti a potere diottrico positivo: il loro utilizzo consente ai raggi di luce di posarsi sulla retina e non dietro di essa.
Se però il bimbo soffre anche di strabismo o ambliopia, è necessario non limitarsi a creare la visione binoculare ottimale, ma ad esempio intervenire occludendo l’occhio “sano” per alcune ore al giorno, così da stimolare l’altro. Fino all’età in cui solitamente si manifestano i sintomi più tipici di ipermetropia, se l’esigenza di accomodazione diventa importante, gli occhiali e le lenti a contatto possono non essere sufficienti.
Può rendersi quindi molto utile un
intervento di chirurgia refrattiva. Oggi, i benefici dati dall’utilizzo del laser per ipermetropia e altri difetti visivi sono più che noti, poiché il laser consente di vaporizzare il tessuto bersaglio in modo mirato, dunque senza alcun danno ai tessuti circostanti.
Si può affrontare l’ipermetropia con il laser attraverso diverse tecniche:
- PRK (Cheratectomia fotorefrattiva), intervento di superficie molto indicato sui difetti più lievi;
- Lasik per intervenire in profondità sui difetti più seri. In entrambi i casi, l’intervento per ipermetropia prevede la somministrazione di un’anestesia locale e un tempo di recupero post-operazione di una settimana.
Ulteriore metodica a disposizione, soprattutto per i pazienti in cui sono presenti ipermetropia e astigmatismo gravi, è l’inserimento permanente di una
lente intraoculare (IOL): è sufficiente una piccolissima incisione nell’occhio e il posizionamento di una lente dalle dimensioni minime per restituire all’occhio la capacità di messa a fuoco.
In caso di compresenza di ipermetropia e presbiopia, il chirurgo dovrà correggere il primo difetto prima di intervenire sul secondo. Dal momento che la valutazione della migliore correzione dell’ipermetropia è sempre in capo allo specialista, bisogna sottolineare che non tutti i pazienti sono soggetti adatti a un intervento con laser, che richiede una certa stabilità del difetto e l’assenza di gravi disturbi ad altre componenti dell’occhio.