Frattura da stress o Malattia di Deutschlander

La frattura da stress è un microtrauma dell'osso provocato più da ripetute sollecitazioni che da un vero e proprio trauma.
E’ comunemente riscontrabile negli atleti, in particolare in coloro che camminano o corrono per lungo tempo. Le fratture da uso eccessivo e ripetuto rappresentano quasi il 50% di tutte le fratture sportive e interessano, più comunemente, gli arti inferiori a causa dei numerosi infortuni e del sovraccarico. Nella Malattia di Deutschlander sono interessate le ossa centrali del piede, in particolare, il secondo e il terzo metatarso.

I fattori di rischio per le fratture da stress possono essere suddivisi in estrinseci e intrinseci.

I fattori estrinseci riguardano le caratteristiche ambientali o comunque indipendenti dalle condizioni fisiche dell’individuo come:

  • errori di preparazione di base
  • tipo di calzatura o attrezzatura utilizzata
  • tipologia di terreno durante l’allenamento.
  • praticare un allenamento o una tecnica sportiva scorretti .
  • adottare un programma di allenamento ad alta intensità, non preceduto da una preparazione progressiva.
Fattori di rischio intrinseci includono:
  • fattori biomeccanici: debolezza muscolare, bassa densità ossea, piede cavo e piatto, dismetria arti inferiori, avampiede e ginocchio varo
  • ormonali: irregolarità del ciclo mestruale, un basso contenuto di estrogeni, nell’atleta femminile, è correlato alla perdita di densità minerale ossea che predispone l’atleta a frattura da stress.
  • stato nutrizionale: disturbi alimentari, soggetti con basso indice di massa corporea o sottopeso, così come chi ha un elevato indice di massa corporea per il peso esercitato dal corpo sugli arti inferiori.
  • età: gli atleti più anziani possono avere problemi di densità ossea come l'osteoporosi. L'osso, già indebolito, svilupperà una reazione allo stress e / o una possibile frattura.
  • condizioni mediche: osteoporosi o altre malattie che incidono sulla densità ossea.

Il sintomo più frequente è il dolore nella regione dorsale del piede che, inizialmente, è lieve e diffuso e si manifesta con l’attività fisica o se si carica l’area interessata, in genere si risolve con il riposo. Con il tempo, la dolorabilità, può comparire anche prima dell’allenamento e persistere anche dopo l’interruzione dell’esercizio fisico. Con la progressione della patologia, il dolore, si manifesta anche a riposo e durante le normali attività quotidiane o la deambulazione. Altri possibili sintomi possono essere edema, rossore e una sensazione di calore, raramente vi sono lividi.

Se la frattura da stress non viene trattata in fase precoce (reazione allo stress), il dolore può diventare intenso e vi è anche il rischio che la frattura possa spostarsi (l'osso fratturato si sposta fuori dal normale allineamento).

Nel corso della prima visita, il medico eseguirà un esame fisico verificando, al momento della palpazione, la presenza di dolore, che è il sintomo più evidente nel sito della frattura, potrà avvertire sempre al tatto, anche un inspessimento dovuto alla formazione di un callo osseo nelle fratture di lunga durata.

La radiografia è il primo esame richiesto, talvolta, però l’osso appare normale e le piccole fissurazioni non sono visibili a meno che la frattura non sia già in corso di guarigione (infatti, quando l'osso inizia a guarire, forma un callo, visibile ai raggi X). Sospettando una frattura da stress lo specialista potrà richiedere esami strumentali più sensibili come: la Risonanza magnetica (RM), che fornisce immagini molto dettagliate della lesione, inoltre non utilizza radiazioni, richiede tempi di esecuzione inferiori ad altri test di imaging ed è in grado di diagnosticare diversi tipi di problemi ossei e / o dei tessuti molli. La Scintigrafia ossea è una tecnica più sensibile della radiologia tradizionale e permette di individuare lesioni anche molto piccole non rilevabili con altri esami. Consiste nella somministrazione, per via endovenosa, di isotopi radioattivi in grado di fissarsi sull’osso e sulle aree in cui l’osso si è calcificato. L'area interessata apparirà più scura rispetto a un distretto non leso.

Il trattamento delle fratture da stress ha come scopo principale la remissione della dolorabilità, la calcificazione ossea e la prevenzione. In base all’entità del danno il trattamento si divide in 2 step:

1° Step: con somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei per ridurre il dolore e l’edema, con il consenso medico, chinesiterapia e terapie fisiche associate a esercizi fisici non traumatici quali: nuoto, ciclismo e corsa in acqua.
2° Step: trascorse circa 2-3 settimane, se il paziente non avverte più dolore, può iniziare un’attività di rinforzo dell’articolazione e ritornare all’attività sportiva.

Nei casi in cui la frattura da stress è di grado severo, si ricorre all’utilizzo del gesso, tutori o tutori gessati per circa 6-8 settimane al massimo. Per non pregiudicare la tonicità muscolare si può praticare bici o nuoto, per valutare la progressione della guarigione si eseguono esami di controllo. Anche un regime alimentare con adeguati apporti di calcio e Vitamina D può essere di aiuto. Nei casi più gravi si ricorre all’intervento chirurgico per riallineare le ossa metatarsali.

La riabilitazione è molto importante per ridurre i tempi di ripresa e soprattutto per evitare le complicanze di una pseudoartrosi. Le terapie fisiche utilizzate sono magnetoterapia e Tecar. Per ridurre l’infiammazione, può essere di aiuto anche l’applicazione di ghiaccio. Per accertarne la guarigione, la frattura, deve essere monitorata con i suddetti esami strumentali.

La prevenzione consiste nel sospendere la pratica sportiva quando si avverte dolore e rivolgersi al medico qualora la dolorabilità persista.
Utilizzare attrezzature e scarpe adeguate allo sport che si pratica.
L’intensità e la durata delle attività sportive devono essere progressive, precedute da “riscaldamento”, per attivare i muscoli e da “raffreddamento” cioè la riduzione graduale dell’esercizio.
Seguire una dieta ricca di alimenti a base di calcio e vitamina D per mantenere forti le ossa. Se il soggetto è particolarmente attivo sportivamente e soffre di osteoporosi, o ha già subito delle fratture da stress, è bene che si rivolga a uno specialista per gestire questa condizione dal punto di vista medico per continuare a fare sport in sicurezza.

Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Le Strutture Sanitarie che accertano o curano questa patologia

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