In una buona parte dei casi, le extrasistoli non vengono percepite dai soggetti, sono “asintomatiche”. Ecco perché il paziente ne viene a conoscenza
solo tramite il controllo del polso, durante la misurazione della pressione o con esami diagnostici specifici, i soli che possono identificarla con assoluta certezza. In altri pazienti, l’extrasistolia è sintomatica e si manifesta con una sorta di
sussulto all’altezza dello sterno, di colpo al petto a cui segue un vuoto: la sensazione del “battito in gola” comune nell’extrasistole. Nel caso siano legate a problemi più complessi e si tratti quindi di extrasistoli maligne, i sintomi potrebbero essere:
- dolore al petto
- sudorazione e debolezza
- pallore
- vertigini
- dispnea (mancanza di respiro)
- affaticamento
A tali sintomi può quindi seguire uno
stato d’ansia, che, come vedremo, può a sua volta essere una causa scatenante dell’extrasistole. Il momento del riposo può essere indicativo: di solito, se il sintomo di extrasistole si presenta durante la notte o dopo i pasti e migliora con il movimento fisico, è probabile che si tratti di extrasistolia benigna. Se invece i sintomi sembrano peggiorare proprio durante l’attività fisica, è necessario sottoporsi a una visita cardiologica per verificare la presenza di altre patologie.